Sono felice che tu sia qui, pronto a partire con me per una nuova avventura. Oggi ti porto a fare un tuffo nelle meraviglie dell’Isonzo, alla scoperta di un luogo magico, una gemma nascosta nel cuore delle Alpi Giulie: la sorgente del fiume Isonzo.
Era uno di quei giorni in cui il richiamo del viaggio si fa sentire più forte. Dopo giorni trascorsi tra strade e sentieri, con il mio van e la fedele Gigia, sentivo ancora quella scintilla di voglia di scoperta.
Così, mentre lavoravo al mio nuovo video, mi è venuto in mente: perché non sfruttare la giornata libera per una breve escursione? Slovenia, Isonzo, sorgente… sì, suonava perfetto!
L’Isonzo nasce tra le montagne slovene e, dopo un lungo viaggio, giunge al mare vicino a Monfalcone.
È un fiume carico di storia, teatro di battaglie durante la Prima Guerra Mondiale, ma non è solo questo: nelle giornate di sole, il suo colore verde smeraldo è una meraviglia che difficilmente si dimentica.
Deciso a scoprire la sorgente, ho iniziato a cercare informazioni e il luogo esatto sulle mappe, ma non è stato semplice. Spero che questo articolo possa diventare una piccola guida per chiunque voglia ammirare questa meraviglia.
All’alba del giorno seguente, dopo un rabbocco alla Gigia, ero già sulla strada. Percorrendo un centinaio di chilometri lungo una statale che costeggia l’Isonzo, da Nova Gorica verso Bovec, mi sono trovato circondato da un panorama mozzafiato: verde ovunque, piccole frazioni che sembrano uscite da una cartolina, e il fiume che scorreva accanto a me, come un fedele compagno di viaggio.
Dopo un paio d’ore sono arrivato a un piccolo parcheggio dove si trovava un bar. E proprio qui inizia il sentiero che, in circa 20 minuti, conduce alla sorgente. Mi sono attrezzato per l’escursione: zaino in spalla, giubbotto contro l’aria frizzante, e via!
Anche se il tragitto era breve, ogni passo mi regalava scorci incantevoli. L’Isonzo, alla mia sinistra, si faceva strada tra piccole cascate e forre; un corso d’acqua che pareva vivo, in continua trasformazione.
Poco dopo, un cartello mi ha avvisato che il sentiero sarebbe diventato più impegnativo. Mi sono ritrovato a camminare su un tratto stretto e ripido, aggrappato a un cavo d’acciaio fissato alla roccia.
Adoro queste sfide, è come se l’adrenalina mi regalasse una nuova energia. Non posso negarlo: questo momento era pura felicità, un gioco emozionante, e riuscivo a catturare tutto con la mia GoPro.
Alla fine, dopo qualche sforzo in più e una vista da sogno attorno a me, sono arrivato alla sorgente.
Che spettacolo! Davanti a me si apriva una grotta, con una piscina naturale di acqua verde smeraldo, profonda almeno due metri. Questo colore, reso ancor più vivido dai raggi del sole, mi ha sempre affascinato. Fin da bambino, questo fiume era per me un richiamo, un simbolo di freschezza nelle calde giornate estive.
Dopo aver immortalato ogni dettaglio, con il cuore ancora colmo di meraviglia, sono tornato alla Gigia, dove mi attendeva il pranzo. Preparare il pasto accanto al fiume, immerso nella natura, è stato il tocco finale di questa giornata. Non c’è prezzo per un’esperienza simile.
Ogni volta che mi trovo così, a contatto con la natura, mi sento fortunato di aver scelto questa vita, fatta di viaggi, di scoperte e di momenti che diventano ricordi indelebili.
Ti lascio con un pensiero: c’è un mondo di bellezze là fuori, e nonostante la frenesia quotidiana, dovremmo cercare di riscoprirlo, passo dopo passo.
Spero che questo racconto ti abbia fatto viaggiare con me e ti abbia dato un assaggio di quella che è la vera essenza della van life. Troverai presto il video di questa avventura anche sul mio canale YouTube.
Max